Maria

 

Maria è un’amica insegnante di chitarra classica. Mi ha portato una chitarra che ha acquistato un po’ al buio, giusto perchè le piaceva, per poi considerare la possibilità di suonarla. Mi ha chiesto di verificare la fattibilità di un restauro e magari di informarmi sulle origini, l’età e un eventuale valore dello strumento; infatti l’assenza di un cartiglio all’interno della cassa o di qualunque altro indizio la rendevano assolutamente anonima.

 

Ho chiesto agli esperti della Scuola Civica di Liuteria e ho avuto alcune informazioni utili a definire la possibile provenienza e l’età; si tratta di una chitarra costruita intorno agli anni 20 del secolo scorso nel nord Europa, in un’area tra la Francia e la Germania; il piano armonico in abete è abbastanza spesso, tanto da non necessitare di raggiere sotto il ponticello; le catene trasversali sia del fondo che della tavola sono sufficientemente alte da conferire alla cassa la necessaria resistenza alle tensioni.

 

Fasce e fondo (quest’ultimo in un unico pezzo) dovrebbero essere in legno ricavato da un albero da frutto (pero o melo) come si usava frequentemente all’epoca; il manico verniciato di nero aveva consumato gran parte della vernice e il piano armonico in abete era molto rovinato per uno sconsiderato uso del plettro.

 

Ho pertanto provveduto a sverniciare il manico e a ripulire il piano armonico (stando ben attento a non toccare la pregevole rosetta con intarsi in madreperla) e a ridurre i profondi graffi. Ho smontato, ripulito e lubrificato le meccaniche, riverniciato il manico con un impregnante all’alcool di colore molto scuro e l’ho successivamente lucidato a gommalacca; anche le fasce e il fondo sono stati trattati a gommalacca in alcuni punti dove l’uso aveva opacizzato il legno. Il piano armonico è stato invece trattato con una leggera tamponatura di cera d’api.

 

Ho montato corde in nylon al posto di quelle in metallo e non c’è stato bisogno di una particolare rettifica della tastiera per trovare l’azione giusta; il suono ricavato è dolce, piacevole, caldo e abbastanza robusto; purtroppo la larghezza della tastiera (45 mm al capotasto e 55 mm al 12° anziché i canonici 52 e 62) ne fanno uno strumento adatto a una mano femminile, direi da adolescente, quale è comunque quella di Maria che si è dichiarata soddisfatta del risultato.